Si definisce incoordinazione discale temporo-mandibolare IRRIDUCIBILE o IRREVERSIBILE quell’evento patologico in cui il disco articolare risulta dislocato dalla sede naturale ma non riesce ad essere ricatturato dal condilo mandibolare in nessuno dei movimenti mandibolari possibili, diversamente da quanto accade nell’incoordinazione disco condilare con riduzione o click atm.

La mancata ricattura del disco articolare da parte del condilo mandibolare durante la fase di apertura della mandibola è caratterizzata nella forma cronica dalla distensione dei tessuti interni e dal loro cedimento che nei casi più consolidati può permettere anche un’apertura orale sufficiente e senza disagio masticatorio. Nella fase cronica anche l’infiammazione reattiva (artrite temporo mandibolare retrodiscale) può essere assente e dunque senza alcuna forma di dolore associato.”]

Tipicamente il movimento di apertura della bocca è garantito da una maggiore componente rotatoria del condilo rispetto alla traslazione che risulta ostacolata e in assenza di spostamenti del disco ormai “incastrato” non si avvertono rumori di alcun genere. I rumori articolari che si possono associare a questa patologia sono sempre causati da complicanze ed evoluzioni degenerative dei tessuti che sono alla base dell’artrosi temporo mandibolare conclamata. Il disco bloccato fuori sede diviene un ostacolo invalicabile che genera dolore anche intenso e limita l’apertura della bocca verso il lato colpito (figura), molto raramente si assiste al blocco mandibolare bilaterale. Tipicamente con il blocco articolare vi è la scomparsa dei rumori temporo mandibolari prima presenti. La terapia quanto più precoce possibile è medica unita a manovre di sblocco manuale e riposizionatore mandibolare ortotico o riposizionatore mandibolare in ipercorrezione


Manovra di sblocco

La manovra di sblocco manuale se possibile è eseguita interponendo le dita fra i denti anteriori in modo da forzare l’apertura facendo attenzione a non creare nuovi e maggiori danni la menisco o al condilo. Non appena raggiunta la ricattura del disco diviene indispensabile la costruzione immediata di un bite anche provvisorio e rudimentale ma immediato che preservi dal rischio di recidiva immediato.”]

Nei casi in cui non sia più possibile il recupero del disco si devono valutare manovre di lavaggio articolare o artroscopia da valutare in funzione della limitazione dell’apertura orale conseguente il blocco. Per questo diviene indispensabile una misura accurata dell’apertura orale per valutare obiettivamente il grado di sofferenza dell’articolazione e monitora gli effetti delle terapie cliniche e chirurgiche nel tempo.

Oltre alla ricerca clinica e strumentale delle anomalie di movimento tipiche di questa patologia è di fondamentale importanza l’anamnesi patologica per determinare nel passato prossimo o remoto la presenza di un click temporo mandibolare. In assenza di dolore e rumore clinicamente rilevabili e in caso di sospetto di questa patologia è consigliabile una RMN per determinare la posizione del disco articolare e valutare le possibilità di intevento conservativo con bite orototico ochirugico maillo faciale. 


Movimento mandibolare con blocco articolare

Importante è misurare il grado di apertura della mandibola per stabilire l’obiettivo terapeutico più opportuno e poter fare il necessario monitoraggio nel tempo.


Una condizione di incoordinazione discale irriducibile che compare in modo improvviso e quasi sempre con dolore all’articolazione temporo mandibolare colpita è il blocco articolare acuto.

Talvolta il blocco completo compare dopo traumi su articolazioni già sofferenti ma anche si osservano casi di blocco spontaneo per  da microtraumi quali il bruxismo.

La limitazione mandibolare compare improvvisamente e quasi sempre con dolore articolare importante. La limitazione è nella stragrande maggioranza monolaterale con tipica dislocazione della mandibola verso il lato affetto. La contemporanea presenza di artrite retrodiscale e versamento endoarticolare rende il quadro clinico tale da consigliare un rapido intervento sia farmacologico che meccanico per decomprimere l’articolazione temporo mandibolare.

Il movimetno di apertura della mandibola dimostrato a fianco tratto da un paziente si contraddistingue per la riduzione di apmiezza totale e la ridotta velocità di esecuzione. In massima apertura si apprezza lo sforzo muscolare nel tentativo di superare l’ostacolo.