Vertigini Posturali

La sensazione di equilibrio è mantenuta dall’arrivo al cervello di informazioni da: vista, labirinto, sistema propriocettivo. Tutti e tre questi grandi sistemi devono dare “la stessa informazione” al sistema posturale cerebrale, se ne derivano informazioni discordanti, il nostro cervello “si confonde”. Il termine vertigine indica la testa che gira (vertigine soggettiva) o una sensazione di forte movimento di ciò che ci sta intorno mentre la testa è ben ferma (vertigine oggettiva). Alcuni antibiotici (aminoglicosidici) possono provocare lesioni del labirinto. Alcune malattie neurologiche possono dare vertigini vere, ad es. attacchi ischemici transitori (TIA). Altre situazioni sono erroneamente confuse con le vertigini (vertigini false): la sensazione di instabilità nelle gambe sia da fermo che durante il cammino, quella di stare per svenire, un malessere come mal di mare o di auto, il fastidio dell’altezza, la testa pesante, il senso di confusione, talvolta legate all’ipotensione (pressione bassa)


Le pseudo-vertigini, anche definite disequilibrio o dizziness, possono portare a notevole riduzione della qualità di vita con associati stati di ansia cronica, pur essendo meno gravi delle vertigini sensoriali che non permettono assolutamente la stazione eretta o la deambulazione.

La vertigine funzionale o pseudovertigine, tipica di soggetti con carattere ansioso, è una vertigine di tipo soggettivo (il paziente non vede girare l’ambiente intorno a sé ma si sente girare), di durata generalmente continua o subcontinua. Il sintomo pseudovertiginoso viene descritto dal paziente come sensazione di disequilibrio, di “testa vuota”, di “camminare sulle uova”. Il disequilibrio è poco intenso, ma continuo, insomma la sensazione somiglia a quella che si prova stando su una barca. La pseudovertigine può provenire da tensioni psicologiche, stress, ansia, disturbi del sonno o essere scatenata da una tensione muscolare di origine trigeminale associata ai DCCM con coinvolgimento secondario del sistema nervoso vegetativo attraverso il rilascio di neurotrasmettitori di tipo eccitatorio che coinvolgono altri sistemi (immunitario, infiammatorio, vegetativo, psicologico). La contemporanea presenza di segni e sintomi multisistema o riduce notevolmente la possibilità di remissione della malattia. Inoltre la sensazione pseudovertiginosa innesca un ulteriore stato d’ansia e preoccupazione, creando in tal modo un circolo vizioso in cui si aggrava il malessere fisico. Tali sensazioni di vertigini sono talvolta ben controllate da terapie di riequilibrio motorio della mandibola ma la combinazione di fenomeni neuromotori non ben conosciuti non pemette di prevedere effetti terapeutici in modo preciso.


A verifica del buon esito delle terapie si possono eseguire test posturali di allineamento della colonna e di motilità ed estensione dei movimenti con varie tecniche e strumenti pur con modesta evidenza scientifica di tali procedure.

In primo luogo si devono escludere patologie dell’orecchio interno e del vestibolo che costituiscono le cause più comuni di vertigini e stati di ipotensione vascolare. Si sospetta il meccanismo propriocettivo delle vertigini croniche, trattabili con l’utilizzo della TENS trigeminale grazie ai suoi effetti sul Sistema Nervoso Centrale. In presenza di stati di tensione muscolare cronica la TENS è infatti capace di ridurre le vertigini in modo immediato, dimostrando così la correlazione con il DCCM. In presenza di questi segni clinici e strumentali si ha anche il vantaggio terapeutico di una cura gnatologica di riposizionamento della mandibola in occlusione miocentrica, secondo la tecnica gnatologica neuromuscolare. Tuttavia le vertigini sono un sintomo aspecifico e soggettivo di non facile attribuzione e pertanto manca la possibilità di una diagnosi preventiva di questo meccanismo di insorgenza, oggi riconosciuto clinicamente ma non ancora completamente compreso.


Avere la testa diritta per mantenere la corretta direzione della linea dello sguardo (interpupillare) è importante al punto che Il cervello è informato sia della posizione della testa, che di quella degli occhi nell’orbita attraverso le vie trigeminali. Anche le informazioni vestibolari sia in statica che in dinamica sono di grande importanza, i due sistemi hanno strette correlazioni e funzionano bene quando queste sono concordanti. Studi eseguiti sulla stabilità di posizione della testa hanno dimostrato in pazienti con pregresso colpo di frusta una minore abilità ad eseguire esercizi di bilanciamento della testa. Problemi di dolore cronico cervicale sono da considerare fattori eziologici dei disturbi pseudovertiginosi a causa di distubi di tipo propriocettivo che raggiungono il sistema nervoso centrale. La muscolatura mandibolare e quella del rachide cervicale si integrano nel mantenimento del capo eretto e insieme contraggono importanti correlazioni con il vestibolo (riflessi trigemino vestibolari e vestibolo trigeminali). La posizione degli occhi nell’orbita arriva al cervello attraverso le vie trigeminali. Con questo meccanismo neuro regolatorio si spiega la frequente associazione tra vertigini e dolori o limitazioni cervicali.