L’artrosi temporo mandibolare è una malattia cronica degenerativa e progressiva distinguibile in: 1) PRIMARIA sconosciuta su base genetica, associata a forme di reumatismi sistemici quali Artrite Reumatoide o Spondilite Anchilosante e 2) SECONDARIA a fenomeni traumatici e infiammatori, prevalentemente a carattere locale, associata ai DCCM.
Sebbene l’artrosi sia classificata come artropatia non infiammatoria, l’infiammazione – di modesta entità – gioca un ruolo importante nella patogenesi del danno articolare portando a cambiamenti progressivi strutturali e funzionali inizialmente di dislocazione del disco articolare o click temporo-mandibolare, successivamente complicato da fenomeni di usura del disco articolare fino alla sua perforazione e profonda modifica della fibrocartilagene articolare con formazione di osteofiti e osteosclerosi che determinano alterazioni delle superifici articolari e formazione di speroni ossei. Il disco articolare risulta praticamente assente con l’eccezione di residui, che si osservano spesso in prossimità del polo anteriore del condilo visibili alla RMN.
L’artrosi temporo-mandibolare inevitabilmente crea una superficie di contatto ossea tra i capi articolari che durante il movimento di apertura generano un tipico rumore di “sabbia”, registrabile con elettrosonografia ATM e rilevabile clinicamente alla palpazione articolare temporo-mandibolare.
Il sintomo più frequente è il dolore che si accentua con il movimento e si riduce col riposo, distinguibile in dolore infiammatorio per la parte evocata dalla liberazione di mediatori dell’infiammazione, e dolore neuropatico per la quota parte di degenerazione delle terminazioni nervose sensoriali. Il dolore non è sempre presente e talvolta anche le limitazioni in apertura sono minime ma rappresenta terreno di facili artriti infiammatorie secondarie che causano improvvisi peggioramenti dei sintomi.
Sebbene non sia possibile prevedere i tempi e l’intensità di tali complicanze la degenerazione artrosica può portare a quadri clinici severi fino all’anchilosi ATM, ossia all’annullamento dei movimenti articolari a causa della parziale o totale fusione dei tessuti articolari.
La RMN permette di vedere la forma e posizione del disco articolare. Si può determinare la presenza di fenomeni degenerativi dei tessuti molli e duri.
L’obiettivo è quello di attenuare molto i sintomi dell’artrosi temporo-mandibolare fino anche a permettere un rimodellamento anatomico dei tessuti lesi senza ausilio di chirurgia ATM.
Pertanto prima di ricorrere alla chirurgia diviene consigliabile l’utilizzo di un riposizionatore mandibolare ipercorrettivo o altrimenti dell’ortotico neuromuscolare bilanciato che stimoli tale naturale recupero funzionale e la guarigione dei tessuti lesi.


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