Elettromiografia mandibolare

L’elettromiografia di superficie (sEmg) rappresenta un mezzo di indagine indolore e NON INVASIVO della funzione muscolare dei muscoli masticatori e cervicali, molto utile nei DCCM. 

Gli elettrodi cutanei registrano l’attività elettrica delle fibre muscolari sia in condizioni di riposo che di massima contrazione volontaria, permettendo di misurare lo stress posturale originato dalla mandibola. L’attività elettrica direttamente proporzionale a quella contrattile dei muscoli è influenzata dalla presenza di interferenze occlusali mediate dai recettori parodontali e dalla posizione spaziale della mandibola rispetto al cranio. Le analisi EMG sono utilizzate con metodo comparativo per verificare gli effetti di squilibrio muscolare associati ai DCCM e soprattutto identificare la capacità di riequilibrio della muscolatura in seguito alla terapia.


L’elettromiografia non è capace di identificare i muscoli dolenti e non può essere considerata un esame di accertamento del dolore che poi non avrebbe alcun scopo clinico.

L’analisi elettromiografica permette di identificare forme di patologie posturali discendenti e differenziarle da quelle ascendenti rendendo predicibile l’effetto della terapia con bite ortotico di riposizionamento mandibolare. Sono comunemente osservati i tempi di attivazione dei muscoli masticatori e la coordinazione durante le fasi di contrazione sia massimale che sottomassimale come durante lo studio della deglutizione.

L’elettromiografia di superficie è molto differente da quella ad ago usata in campo neurologico e non misura il grado di dolore muscolare presente clinicamente ma è un esame funzionale molto utile a verificare l’andamento della terapia nel tempo e la stabilità mandibolare. 


Elettromiografia Normalizzata

Una tecnica avanzata di analisi della funzione muscolare è stata sviluppata con tecnologia senza fili che aumenta notevolmente la sensibilità dell’elettromiografo e permette di identificare diversi paramenti di alterazione funzionale della mandibola dimostrando se ci sono forze muscolari che tendono a dislocare la mandibola fuori dal suo baricentro funzionale ottimale. Dai soli 4 sensori si possono ricavare con modelli matematici dei vettori di forza che agiscono sulla mandibola.


Analisi vettori muscolari

Si definisce un indice della simmetrica distribuzione dell’attività muscolare determinata dall’occlusione dentale. È correlato al grado di sovrapposizione delle curve di attivazione dei muscoli omologhi. I potenziali elettromiografici sono espressi come percentuale del massimo serramento volontario (MVC) su rulli di cotone e le curve di attivazione delle coppie di muscoli omologhi (Temporale DX e SX – Massetere DX e SX). Se ciascuna coppia di muscoli omologhi si contraesse in perfetta simmetria, il valore del POC sarebbe pari al 100%; in natura, per definizione, la perfetta simmetria non esiste, perciò si considerano nella norma valori di POC uguale o maggiore al valore dell’83%.


Report emg normalizzata

Quando i punti di contatto tendono a concentrarsi sui molari, i masseteri registrano una contrazione maggiore rispetto ai temporali corrispondenti (baricentro posteriore). Viceversa nella condizione occlusale in cui il baricentro si sposta nei settori antero-laterali, ovvero fino al primo-secondo premolare, i temporali esprimono forze di contrazione maggiori (baricentro anteriore). In questo caso vi è un sovraccarico bilaterale delle articolazioni che, con il passare del tempo, può portare a condizioni patologiche. Il valore BAR nella popolazione normale esprime sempre una prevalenza di attività della coppia di muscoli masseteri rispetto a quella dei temporali. Valuta l’atteggiamento di torsione della mandibola nel piano orizzontale quando questa va in occlusione con il mascellare superiore. Si ottiene dal confronto delle attività dei muscoli incrociati: in caso di prevalenza della coppia temporale di destra e massetere di sinistra si registra un momento torcente verso destra; in caso di prevalenza della coppia temporale di sinistra e massetere di destra si registra un momento torcente verso sinistra. Quando il valore dell’indice TORS è >90%, non si verificano momenti torcenti sulla mandibola. Al contrario se questo indice è inferiore al 90%, i muscoli tendono a far torcere la mandibola verso destra o verso sinistra a seconda che prevalga l’una o l’altra coppia muscolare, a causa della presenza di fulcri occlusali.

Il report finale sommatorio dei vari parametri rende un voto generale all’equilibrio funzionale della mandibola che dimostra molto bene se usato con tecnica comparativa l’efficacia del bite o di qualunque altro dispositivo terapeutico sulla muscolatura. Tale approccio è necessario per accertare che la componente occlusale sia equilibrata in modo soddisfacente.