[cws-row cols=1 id=”cols1″][col span=12][cws-widget type=accs title=”” items=5][item open=1 type=accs title=”Mi alzo la mattina con dolori al collo,che si irradiano alle braccia con lieve tensione fino al’arcata sopraccigliare,giorni meglio altri devastanti”]

 è possibile che la tensione cervicale notturna sia indipendente e da trattare farmacologicamente ma anche che esista una parafunzione mandibolare notturna tipo digrignamento o serramento dei denti in grado di scatenarla. Tipicamente la tensione dei muscoli cervicali oltre al dolore in sede coinvolge l’emergenza dei nervi con fenomeni di formicolio fino alle mani. Approfondirei questo tema cercando i segni clinici di queste parafunzioni durante la visita odontoiatrica. Saluti Dott. Andrea Gizdulich

[/item][item type=accs title=”buonasera sono un paziente di 34 anni negli ultimi dieci ho sofferto spesso di cervicale e colpi di strega sempre al collo, credendo che fossero dolori ereditari o di stagione lasciavo stare, anche perchè i sintomi scomparivano dopo poco. Altra analisi che ho sempre sottovalutato era che sentivo un indolenzimento dentale quando mi alzavo al mattino. Tre anni fa ho iniziato ad accusare una fitta alla schiena lato sinistro con poco o nulla interessamento vertebrale o di disco (RX e RM). Il dolore si intensifica a seconda di come muovo il collo in particolare ma è comunque quasi sempre presente tranne quando dormo. Ho un brutta occlusione inoltre appoggio i denti solo su un lato,il destro. Non voglio la consulenza gratuita ma posso avere centrato il probl di tutti questi disagi fisici? Ovviamente ho intrapreso anche percorsi come osteopatia fisioterapia ecc con scarsi risultati o “momentanei” La mia impressione è che sia presente un nodo da sciogliere che mi produce di continuo questo irrigidimento muscolare che frutta con le fitte nei soliti punti della schiena senza interessare blocchi di gambe o altri sintomi delle ernie”]

se soffre di un problema specifico alla schiena consiglio di fare una visita fisiatrica prima di fare altre ipotesi. In caso avesse già provveduto con esito negativo si può considerare la possibilità di cercare difetti mandibolari che siano associati al disturbo cervicale e della schiena ma solo dopo appunto un parere di un terapista. Saluti Dott. Andrea Gizdulich

[/item][item type=accs title=”scrivo questo messaggio perchè vorrei trovare la soluzione al mio problema. Sono una ragazza di 22 anni e da circa un anno, in seguito alla devitalizzazione di un dente nella parte destra del viso, ho iniziato ad avere una serie inarrestabile i problemi. Per circa 9 mesi i miei occhi hanno teso a convergere rendendo palesemente evidente un problema, facendo pensare ad un esoforia. L’unica particolarità di questo periodo che mi ha creato grossi problemi, apparte lo strabismo, è stata la forte diplopia e il continuo e insopportabile dolore alle tempie: descrivendolo si potrebbe paragonare a delle forti scosse continue alla tempia e a degli strattoni nella parte bassa dell’occhio, anche in seguito a movimenti quali il parlare o il masticare. Per questo anno, per via del dolore, ho avuto problemi di concentrazione e stanchezza continua in università , con aggiunta di insonnia e difficoltà socio-relazionali. Da due mesi a questa parte, in seguito ad una visita da un posturologo , mi è stato consigliato di controllare il dente proprio per via della devitalizzazione effettuata un anno fa e avvertita dallo specialista come segno di trauma: il dente ricostruito, a quanto pare troppo alto rispetto agli altri, ha causato nel corso dell’anno problemi con i precontatti e malocclusione. In questi due mesi il dentista mi ha limato il dente varie volte e ogni volta ho avvertito qualche piccolo beneficio:i miei occhi non convergono piu cosi tanto come prima, la diplopia è diminuita sebbene ancora presente, il dolore invece è persistente. Ho pure assunto vari antiinfiammatori (fra questi efferalgan, dicloreum e l’perico, che era naturale e che sentivo mi giovasse più degli altri) e fatto il byte, ma non c’è stato alcun miglioramento: ancora adesso avverto gli strattoni alle tempie e alla parte bassa degli occhi, con una strana pressione intracranica, la diplopia e un occhio tendenzialmente convergente. Tutti piccoli disagi che non mi permettono di stare troppo tempo fuori casa, un po’ per paura del dolore, un po’ per la stanchezza incontrollabile. Il dente devitalizzato al momento è stato totalmente rimosso per volontà del mio dentista di ricontrollare le canaline e risistemarle, quindi problemi di precontatti non ci dovrebbero essere. Non so proprio cosa fare: ho pensato di ritornare da un posturologo per cercare se la causa di tutti questi problemi derivi da qualche altro scompenso fisico ma vorrei prima chiedere un consulto esperto. Anche perchè fino ad ora ho effettuato una lunga serie di visite speci alistiche particolarmente costose che non mi hanno ancora saputo fornire un responso che potesse orientarmi a trovare l’origine di questo dolore ( sono infatti state effettuate senza esiti: tac, risonanza, una trentina di visite oculistiche e ortottiche, visita dall’otorinolaringoiatra, visita dei seni paranasali, esame della tiroide).”]

la salute del dente la conosce meglio di tutto il suo dentista e lui può dire se ha dei problemi o meno al dente devitalizzato. In merito ai sintomi descritti ovviamente non si può dire se siano attribuibili all’intervento di devitalizzazione o allo sforzo a mantenere aperta la bocca. certamente smontando la ricostruzione precontatti non ne può avere e solo dopo aver verificato lo stato del dente si può considerare il problema della malocclusione. Saluti Dott. Andrea Gizdulich

[/item][item type=accs title=”tutto e’ cominciato, ma forse solo per coincidenza, quando sono andato dal dentista per curare 2 carie su due molari inferiori lato sinistro. Sono stati curati e otturati ( durata 1 ora circa a bocca aperta). A sera finito l’anestetico dolore fortissimo lato sinistro in tempia , prendo un aulin e poi sotto indicazione del dentista prendo un antibiotico per sei giorni. Purtroppo dopo la cura il dolore anche se minimo persisteva, allora il dentista mi devitalizza il molare 35 precedentemente curato e otturato. ( durata 1 ora circa a bocca aperta). Anche stavolta a sera dopo l’anestesia dolore fortissimo, riprendo l’aulin e poi rifaccio un’altra cura antibiotica per 4 giorni. Il dolore si allieva ma non scompare, solo che sopraggiunge il problema che le vorrei sottoporre ovvero si e’ ristretta l’apertura dentale con dolore a sinistra quando tento di forzare. Possibile ATM blocco articolare? e poi dimenticavo l’anno scorso nel mese di febbraio mi e’ stato diagnosticato un acufene all’orecchio sinistro che persiste ancora ….coincidenza proprio dove sento dolore nel forzare l’apertura mascellare. E’ collegato? Risolvendo il problema ATM ( presunto) e’ possibile che scompare anche l’acufene?La ringrazio e resto in attesa di un suo parere. ( abito a Pomezia (Rm )e se e’ necessario potrei venire a firenze da lei per una visita. Lei e’ convenzionato con unisalute?)”]

 ipotizzo due possibili cause: una di blocco articolare vero con infiammazione posteriore dell’ATM, una seconda e più probabile contrattura muscolare causata dallo sforzo a mantenere aperta la bocca nelle sedute odontoiatriche che genera risentimento tipico in sede auricolare e temporale limitando l’apertura. Serve la palpazione muscolare ed articolare per verifica e valutare le possibili terapie. Se il dente è funzionale e ci mastica senza problemi la causa probabilmente non è dentale. . Saluti Dott. Andrea Gizdulich

[/item][item type=accs title=”Soffro di artrosi mandibolare,l’altra estate ho avuto la bocca bloccata (Chiusa) molte volte ma tornava sempre a posto. Quest’anno mi si è bloccata solo una volta ma ormai sono 15 giorni e fino a oggi riuscivo ad aprirla un minimo ma adesso sono proprio a bocca serrata.Poi sempre ad agosto, non sò più che fare o da chi andare e il mio dentista/gnatologo è in ferie. voi potete aiutarmi? soffro anche di nevralgie, acufeni e fotofobia e credo di star iniziando a perdere la ragione.”]

in genere consiglio di eseguire terapia medica d’urgenza se ci sono segni clinici di infiammazione posteriore a causa del blocco in apertura. Nel frattempo si può prenotare la rmn quasi certamente utile alla spiegazione del danno interno alle articolazioni. Saluti Dott. Andrea Gizdulich

[/item][/cws-widget][cws-widget type=text title=””]

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